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Ristrutturare casa nel 2017. Novità e trend

Notizie buone e cattive giungono dal report ANAEPA-Confartigianato Edilizia sull’andamento del settore delle costruzioni per il 2016 e sui trend del 2017.

Partiamo con quelle cattive (di solito si fa così), tentando di vederle in prospettiva. L’ISTAT infatti descrive ancora la situazione come “condizione di incertezza e di difficile ripartenza” per il settore.

Se prendiamo a confronto il luglio 2008, periodo di massima produzione pre-crisi, a dicembre 2016 si registra un -42,6% di produzione del settore delle costruzioni, dove il manifatturiero nello stesso intervallo limita al 16,7% la contrazione.

Poi, appalti nei lavori pubblici. Se confrontato il Giugno 2016 con lo stesso periodo dell’anno precedente 2015 abbiamo una riduzione del 52,5% in quantità di progetti e ben il 61,8% in termini di importi. Qui la concausa principale alla già importante flessione (-33% se confrontiamo il primo quadrimestre 2016-2015) risulta essere la difficoltosa applicazione del nuovo Codice degli Appalti, al quale nel frattempo verranno applicate nuove modifiche, come riporta l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Si tratta di modifiche riguardanti gli organismi di attestazione dell’appalto, sul conseguimento del rating di impresa e del rating di legalità quali premialità in sede di valutazione delle varie offerte progettuali.

Fatto sta che in questo caso l’aumento della flessione nel mercato degli appalti pubblici è stato quantificato in 1.128 milioni di euro in meno di appalti assegnati in 72 giorni al 30 Giugno 2016, dove chi subisce più il danno sono le piccole e medie imprese.

Passiamo alle buone notizie. Incentivi per le ristrutturazioni. Rispetto al 2015 si riassesta la spesa, andando a chiudere con una spesa incentivata di 28.207 milioni di euro (l’aumento rispetto al 2015 è del 13,9%). Questo si ripercuote sull’indice di fiducia delle imprese. Confrontando i mesi di febbraio 2017 e 2016 le imprese delle costruzioni incrementano del 3,6% la fiducia nell’andamento del settore.

Proseguendo con i dati del report ANAEPA – Confartigianato Edilizia ( http://areariservata.confartigianato.it/UfficioStudi_publ_.asp ) gli stessi cittadini confermano una domanda nelle intenzioni sugli interventi di manutenzione straordinaria dell’abitazione per il 2017 del 13,4% sul totale del campione dell’indagine, normalizzato all’8,4%.

Stiamo parlando di un settore che nel primo quadrimestre 2016 ha fatto registrare su base annua l’aumento degli investimenti fissi lordi dello 0,2%, dopo ben 33 trimestri negativi, dove l’ultima crescita risale al terzo trimestre del 2007, dieci anni fa appunto.

Fonte: (Ufficio Studi Confartigianato, elaborazione su dati Istat)

Ritorniamo sugli incentivi alle ristrutturazioni delle abitazioni, perchè l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato recentemente la nuova Guida alle ristrutturazioni edilizie della legge di bilancio 2017 (legge n. 232 dell’11 dicembre 2016). Vi è possibile sapere chi può usufruire del bonus del 50%, del bonus Mobili e chi del Sismabonus. Nel caso di interventi antisismici su prime abitazioni o attività produttive in zone sismiche ad alta pericolosità, la detrazione sarà del 65%.

L’agevolazione dell’aliquota Iva al 10% sarà applicata alla prestazione di servizi per gli interventi di recupero e manutenzione ordinaria e straordinaria su immobili abitativi.

Piccola parentesi sugli appalti pubblici. Recentemente è uscita la la bozza di decreto attuativo del Codice Appalti (D.lgs. 50/2016). Vi si citano le priorità dei prossimi piani triennali (il primo è quello 2018-2020) riguardanti i lavori pubblici, ovvero: manutenzioni, il recupero del patrimonio edilizio esistente, il completamento delle opere incompiute, i cofinanziamenti con fondi europei e quelli finanziabili con capitali privati.

Le priorità operative dei piani saranno invece la trasparenza (tramite un codice di identificazione per ogni appalto), la garanzia di copertura finanziaria per le opere prioritarie, e infine la velocizzazione delle procedure d’appalto.

Particolare attenzione da parte della filiera del settore è riposta nel completamento delle opere incompiute per i prossimi anni, un segno tangibile che porti il paese fuori dall’inconcludenza (cit. Ministro Del Rio, vedi articolo) e abbatta gli sprechi quantificati dal Codacons in 4 miliardi di euro, rappresentato dai cantieri fermi.

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