SISMABONUS E FASCICOLO DI FABBRICATO NEL PIANO CASA ITALIA

Styrodur

Dopo più di un mese dal terremoto che ha colpito il centro Italia si riapre il dibattito sulla sicurezza degli immobili, un tema lasciato in sospeso per troppo tempo.

I soccorsi hanno funzionato, ora si deve cominciare a pensare alla prevenzione e alla messa in sicurezza degli edifici, sia pubblici che privati. Lo scorso 1 settembre 2016, nel corso della riunione in cui hanno partecipato parlamento e governo, si è discusso a lungo sull’introduzione di nuove normative e incentivi per la diagnostica degli edifici e gli interventi di riqualificazione. Come è emerso dall’incontro, è necessario disporre di tutte le competenze scientifiche e tecnologiche indispensabili affinché sia garantito il salto di qualità sperato.

Infatti, dal punto di vista della sicurezza, le misure preventive sono ad oggi carenti: come afferma Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della camera, “oggi l’unica misura di prevenzione è L’ecobonus per le zone sismiche 1 e 2 ma è insufficiente, perché non permette di affrontare lavori impegnativi”.

Per quanto non sia una partenza da zero, considerate le misure in corso, la prossima legge di stabilità metterà sul tavolo il piano Casa Italia, il piano nazionale ventennale per la prevenzione e la messa in sicurezza, lanciato dal primo ministro Matteo Renzi. I lavori sono stati affidati al rettore del politecnico di Milano Giovanni Azzone, e si muoveranno principalmente su quattro linee:

1- Regolamentazione delle informazioni del paese

2- Studio e analisi delle modalità di intervento, inizialmente affidate al gruppo G124, su direzione dall’architetto Renzo Piano

3- Studio e messa a punto delle questioni finanziarie e delle annesse procedure;

4- formazione di tecnici, professionisti e dipendenti pubblici per realizzare un progetto che coinvolga tutti i cittadini.

Il piano si avvalerà di incentivi pari a due miliardi all’anno per 20 anni e prevederà uno stazionamento di 50 miliardi di euro che saranno rigorosamente diluiti nell’arco del ventennio.

SISMABONUS e FASCICOLO DEL FABBRICATO

Il piano casa Italia includerà il tanto atteso sismabonus e il ripristino dei fascicoli sul fabbricato. Per quanto riguarda la questione sismabonus, saranno prese le necessarie misure tecniche, fiscali ed economiche destinate ad incentivare l’adeguamento di tutte le abitazioni (sia prime sia seconde case), edifici produttivi, luoghi pubblici e siti culturali, in tutte le zone sismiche, non solo nelle aree 1 e 2, come è accaduto fino ad ora.

Accanto a questa serie di incentivi e detrazioni fiscali si sta pensando di reintrodurre il tanto vilipeso fascicolo di fabbricato. Questo potrebbe essere incluso nell’ecobonus sotto forma di detrazioni per la certificazione sismica dell’edificio.

Le cose dovranno però andare diversamente rispetto al passato: come affermano i periti industriali, suddetto fascicolo dovrà essere in possesso di valore di certificazione, non solo descrittivo, per dare un quadro immediato della situazione di ciascun immobile. Diventerà un vero e proprio documento di identità dell’edificio, al fine di scongiurare eventi catastrofici e luttuosi, quindi preservare la sicurezza dei cittadini.

Ovviamente esistono delle incognite rilevanti per l’attuazione del piano Casa Italia, in particolare tempi e costi di attuazione. Siamo davvero in grado di far fronte ad una spesa simile nei tempi stabiliti? Per ora le risposte sembrerebbero positive, tuttavia per avere un quadro definitivo si dovrà attendere la prossima legge di stabilità 2017 che sarà disponibile non prima della fine di quest’anno.