(Italiano) Polistirene isolante: proprietà e modi d’uso

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L’origine dell’isolamento

Per secoli l’uomo ha cercato la difesa dalle temperature estreme, calde e fredde, attraverso tecniche che potessero proteggere il corpo dagli agenti atmosferici; in un primo momento si è provveduto a coprirsi direttamente e solo successivamente a ripararsi all’interno di ripari e successivamente costruzioni, per potersi isolare in maniera più adeguata.

 

L’isolamento di fatto non è altro che l’applicazione di questa esigenza nel campo edilizio: proteggere l’individuo modificando le caratteristiche della sua casa o di altre costruzioni, in modo che non ci siano dispersioni termiche né durante la stagione fredda nè in quella calda.

Isolare in maniera corretta una costruzione significa ridurre in modo significativo i consumi. Si riesce infatti a mantenere l’ambiente più caldo o più freddo a seconda delle esigenze, e si crea inoltre una zona di comfort e benessere omogenei.

 

Per poter usufruire di questi vantaggi è necessario scegliere un sistema di isolamento efficace e composto da materiali dalle alte prestazioni

Solo negli ultimi decenni sono state sviluppate nuove tecnologie e sono stati messi in commercio materiali innovativi come il Polistirene isolante.

Che cos’è il Polistirene?

Ma cos’è di fatto il Polistirene? Il Polistirene è un tipo di polimero molto utilizzato a livello industriale, infatti data la sua duttilità lo si può trovare in diverse forme ed ha davvero molte applicazioni.

Viene trasformato per diventare materiale da imballaggio per attrezzature varie o per alimenti, viene usato per realizzare elettrodomestici, parti di veicoli, giocattoli ed utensili. Inoltre lo si può trovare in forma detta espansa o estrusa, ed in questo caso viene impiegato nell’edilizia come Polistirene isolante proprio per le sue grandi capacità isolanti e di coibentazione.

Polistirene: perché usarlo?

Il Polistirene viene usato da alcuni decenni come isolante edilizio, sia per quanto riguarda l’acustica e sia per quanto riguarda il problema del riscaldamento nei periodi freddi e caldi.

L’utilizzo del Polistirene come materiale di applicazione per il cappotto nelle abitazioni porta diversi vantaggi:

  • dal punto di vista economico, poiché è un materiale a basso costo
  • dal punto di vista ambientale, poiché viene smaltito in maniera ecologica e non inquina l’ambiente.

I pannelli di Polistirene hanno un’ottima efficienza energetica, riducono in modo significativo la dispersione di calore e dunque incidono in maniera positiva sui consumi di abitazioni residenziali e pubbliche.

Come isolare la casa con il Polistirene

Se si decide di isolare la propria casa con l’isolante composto da Polistirene si devono considerare tre diverse competenze per la valorizzazione d’uso di questo materiale, detenute rispettivamente da aziende specializzate in ambito produttivo, in ambito di progettazione e  in quello dell’installazione ottimale. La sintesi tra queste componenti dà il risultato migliore, ovvero un’applicazione dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, duratura, e che mette a valore l’immobile in quanto a classe energetica.

Styrodur presenta una vasta gamma di tipologie di pannelli costituiti da Polistirene isolante espanso estruso (XPS), con un caratteristico colore verde, che la contraddistingue dagli altri prodotti. L’isolamento tramite Polistirene è un processo molto rapido e pratico da portare a termine, poiché questo materiale è malleabile, duttile e di facile lavorazione.

Per saperne di più, consulta le specifiche sulle proprietà e i vari utilizzi di Styrodur

Risparmio energetico e fonti energetiche rinnovabili

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Il 2017 non è stato un buon anno per l’ambiente

Negli ultimi anni i consumi energetici globali hanno subito un notevole incremento. La conseguenza che ne deriva è un aumento anche delle emissioni di CO2. L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) sottolinea che petrolio, gas naturale e carbone hanno coperto il 70% dei nuovi consumi energetici mondiali. Nel 2017 si è registrato il raggiungimento della quota 32,5 gigatonnellate per i gas serra.
Gli sforzi per combattere questo rapido cambiamento climatico risultano tuttora insufficienti: anche dal punto di vista sociale e politico vi è una poca partecipazione al problema. I finanziamenti climatici sono stati ridotti, mentre i finanziamenti bancari per le fonti inquinanti sono incrementate. A causa delle condizioni meteorologiche avverse inoltre, il 2017 è stato un anno caratterizzato da numerosi disastri ambientali, con danni dai costi sociali ed economici rilevanti. Al giorno d’oggi l’urgenza di ridurre i combustibili fossili per diminuire le emissioni dei gas inquinanti almeno del 25% in pochi anni rimane un obiettivo pressante per molte nazioni.

Rendere più vasto l’approvvigionamento dalle fonti rinnovabili

Per raggiungere questo traguardo, la ricetta si compone con diverse linee d’azione. Tra le prime c’è l’obiettivo di rendere più vasto l’approvvigionamento dalle fonti di energia rinnovabili, quelle prodotte da fonti naturali e che non sono soggette a esaurimento come il sole, il vento, il moto ondoso e le maree, la forza dell’acqua e il calore della terra. È importante quindi ispirarsi a un modello energetico distribuito che si fondi sull’efficienza energetica, il risparmio, l’autoproduzione e lo scambio di energia. Studi scientifici accurati e una sempre maggiore sensibilizzazione riguardo a queste tematiche hanno comportato un posizionamento sempre maggiore delle energie rinnovabili sul mercato energetico mondiale (leggi l’ultimo studio ENEA in ambito socio-economico e ambientale delle politiche di decarbonizzazione ed uso efficiente delle risorse. Negli ultimi anni infatti la domanda delle fonti rinnovabili è gradualmente aumentata, raggiungendo un quarto della domanda mondiale di energia. La consapevolezza dell’accessibilità e della sostenibilità di queste fonti alternative ha spinto la tecnologia innovativa a creare sistemi di raccolta e di distribuzione nel territorio come gli impianti fotovoltaici, gli impianti eolici, gli impianti idroelettrici, le pompe di calore e centrali che sfruttano il movimento delle maree.

Ridurre la carbon footprint con il risparmio energetico

La crescente sensibilità verso la problematica del cambiamento climatico coinvolge anche le nuove politiche ambientali aziendali, e di riflesso quelle sociali (stili di vita, consumi). A riguardo è stata introdotta la Carbon Footprint (o impronta di carbonio) come nuova frontiera della contabilità ambientale. La Carbon Footprint è sostanzialmente la quantità di emissioni di gas a effetto serra generate da un’attività, un’azienda, o un prodotto. Calcolando l’impronta di carbonio, che ha come unità di misura la CO2eq (l’anidride carbonica equivalente), si può realizzare un Inventario delle emissioni di gas serra riferita all’esercizio aziendale annuale considerando però le emissioni complessive di tutte le fasi della vita di un prodotto o un servizio. Quantificare la Carbon Footprint di prodotto diventa un’opportunità per l’azienda per capire le inefficienze e le debolezze ambientali dei cicli produttivi aziendali per poterle in seguito gestire.
A seguito della quantificazione della propria Carbon Footprint, gli interventi di coibentazione termica si pongono tra le principali soluzioni per contenere le emissioni delle attività produttive e le unità abitative, in quanto isolano l’ambiente interno ed evitano gli scambi di calore con l’esterno. L’isolamento termico si raggiunge attraverso l’impiego di materiali specifici, dove l’impiego principale è quello del polistirene espanso estruso XPS. Tale materiale trova impiego in tutte quelle applicazioni che necessitano una ottima resistenza a compressione, di basso assorbimento di acqua e di ottimo isolamento termico. L’innovazione tecnica raggiunta per questo materiale permette una valida riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, riducendo anche drasticamente il rischio d’incendio, con un minore impatto sull’ambiente (scopri tutte innovazioni tecniche su Styrodur 2500). Tutto questo si traduce in un aumento dell’efficienza energetica dell’edificio, ottenendo un significativo risparmio a livello di risorse, e in una maggiore ecosostenibilità.

Le tipologie di fonti energetiche rinnovabili

In Italia la fonte rinnovabile più sviluppata è quella idroelettrica, tuttavia l’energia eolica e solare vengono sempre più sviluppate e sono protagoniste di una rapida diffusione. Le meno diffuse, poiché in via di progresso, sono l’energia geotermica, che vede lo sfruttamento del calore del sottosuolo per creare energia, ma anche l’energia prodotta dal moto ondoso, dalle maree e dalle correnti sottomarine.
Un’altra fonte in via di sviluppo è quella delle biomasse e del biogas: prodotti biologici usati come combustibili allo scopo di creare energia elettrica; attraverso le biomasse (scarti di prodotti agricoli e industriali) e i biogas (che producono energia e calore dalla fermentazione dei liquami) si produce energia elettrica a basso costo e con un minimo impatto ambientale in quanto le quantità di carbonio, azoto e zolfo rilasciate nell’aria dalla combustione di tali materiali sono notevolmente inferiori rispetto a quelle emanate da combustibili fossili. Dotare gli impianti di biogas di isolamento termico permette di evitarne una dispersione energetica e ottenere un sostanziale aumento delle prestazioni.

(Italiano) Vittorio veneto in cima al mondo con tegola canadese

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Tutto ha avuto inizio nel lontano 1977, Stefano Tolin e Luciano Mazzer (amministratore delegato) hanno fondato tegola Canadese. Nel tempo l’azienda è crescita creando una rete di 15 società distribuite in vari stati. Nel 2004 in Russia è stato costruito un secondo stabilimento produttivo. Il presidente Mazzer non si è fermato, è stato creato il gruppo IWIS . Quest’ultimo si occupa principalmente di edilizia, ma anche di grandi opere, con il riconoscimento di prodotti affidabili e di grande qualità.

Attenzione al personale

IWIS pone la massima attenzione al suo personale. Racconta il Presidente che Stefano Tolin, socio storico, raccomandava sempre la massima attenzione alle famiglie. E Luciano Mazzer vanta con orgoglio, nella sua lunga carriera, di non aver mai licenziato nessuno. I periodi di difficoltà ci sono stati: ad esempio a Loria si sono creati venti esuberi per via della crisi edilizia, ma per non lasciare a casa queste persone è stata creata una nuova attività.

La realtà di Tegola Canadese punta a un futuro brillante

Con sede direttiva a Vittorio Veneto, nel cuore di una delle aree più produttive dell’industria italiana, con un migliaio di dipendenti, Luciano Mazzer punta a raggiungere 150 milioni di fatturato entro il 2020. Ad oggi il fatturato è pari a 120 milioni di euro, il che fa ben intravedere come questo obbiettivo sia raggiungibile. Una società sempre in movimento, come dimostra la recente storia con l’acquisizione di Styrodur, il concorrente diretto nel settore dell’isolamento. Mentre per il prossimo futuro si apriranno stabilimenti negli Stati Uniti e in Polonia, con l’obiettivo di raddoppiare quelli in Turchia e Ungheria.
Questa spinta alla crescita guidata dal principio della prudenza, ha fatto si che il gruppo spaziasse dalle tegole bituminose con finitura in graniglia ceramizzata, alle tegole fotovoltaiche, al tetto ventilato.

Grande attenzione all’ambiente

Il rispetto dell’ambiente è sempre stato un valore guida in ogni tipo di scelta. Il gruppo è tra le prime società ad ottenere la certificazione ISO 14001. Quasi il 50% dell’energia utilizzata nei processi produttivi è prodotta da fonti rinnovabili, con la presenza di ben due impianti fotovoltaici. A conferma della circolarità della produzione e del riciclo, per diversi processi produttivi vengono usati materiali ottenuti con l’ausilio di tre specifici impianti di riciclaggio delle materie plastiche.

(Italiano) Legge di Bilancio 2018, segnali positivi per l’edilizia

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Dalla Legge di Bilancio 2018 sono arrivate conferme positive per il campo energetico. Si mantengono così inalterate le prospettive di fiducia per il settore edilizio.
Dopo l’iter burocratico di approvazione, la Legge del Bilancio 2018 è definita nei suoi dettagli.
Le detrazioni fiscali per gli interventi di efficientamento energetico, subiscono una lieve contrazione dal 65% al 50% sulle spese sostenute:

  • per la schermature delle caldaie a condensazione a partire dalla classe A;
  • per impianti di climatizzazione che sono alimentati da biomasse combustibili.
  • per il rifacimento dei serramenti;

Gli altri bonus edilizi per l’anno corrente saranno:

  • Bonus mobili ed elettrodomestici. L’acquisto di quest’ultimi avrà una detrazione del 50 se hanno una classe non inferiore ad A+, per i forni A (la detrazione spetta solo in riferimento agli interventi di ristrutturazione iniziati a decorrere dal 1° gennaio 2017).
  • Bonus Verde. È stata prevista una detrazione del 36% nel limite massimo di 5 mila euro per gli interventi di sistemazione a verde.
  • Contratti a canone concordato. Prorogata per altri due anni (2018 e 2019) la cedolare secca con aliquota al 10%.
  • Detrazione canoni di locazione studenti universitari fuori sede. Per gli studenti residenti in zone montane o disagiate scende per il requisito della distanza, si intende rispettato anche all’interno della stessa provincia ed è ridotto a 50 km.
  • Case popolari. Gli Istituti autonomi per le Case popolari possono beneficiare di tutte le detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica.
  • Rischio sismico e risparmio energetico parti condominiali. Spetta una detrazione maggiorata dell’80%, se gli interventi determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore, o dell’85% se gli interventi determinano il passaggio a due classi di rischio inferiori.
  • Detrazione risparmio energetico biomasse combustibili. Per queste è prevista una detrazione del 50% per le spese sostenute nel 2018 per l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, fino a un valore massimo della detrazione di 30mila euro.
  • La detrazione del 65% per il risparmio energetico. La detrazione è ridotta al 50% per le spese relative all’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, di schermature solari e di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto. Resta al 65% per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione di efficienza almeno pari alla classe A e contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti, o con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, o per le spese sostenute per l’acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione.

Styrodur premiata da Edilportale al Klimahouse 2018

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Contatto costante con l’acqua di falda, stress dati da carico permanente e carico dinamico: sono le performance estreme che hanno creato in 50 anni la fama di Styrodur negli ambienti tecnici di applicazione dell’intera gamma.

Per questo, in occasione di Klimahouse 2018, Edilportale ha consegnato a Styrodur il premio Selection 2018 per l’innovazione dei prodotti e dell’attività aziendale.

 

Delle competenze di Styrodur ne parlano approfonditamente Edilportale e Archiproducts, i portali di riferimento in Italia per il settore dell’edilizia.

In evidenza le caratteristiche legate all’ecosostenibilità di Styrodur per quanto riguarda l’impatto ambientale dell’interno ciclo di vita dei vari prodotti (Life Cycle Assessment), sia per la bassa emissività di sostanze inquinanti, il basso consumo di energia per la fase di produzione, il risparmio energetico che consegue al loro utilizzo e per ultimo il basso costo per la fase di smaltimento.

In evidenza le caratteristiche legate all’ecosostenibilità di Styrodur per quanto riguarda l’impatto ambientale dell’interno ciclo di vita dei vari prodotti (Life Cycle Assessment), sia per la bassa emissività di sostanze inquinanti, il basso consumo di energia per la fase di produzione, il risparmio energetico che consegue al loro utilizzo e per ultimo il basso costo per la fase di smaltimento.

Styrodur come brand di riferimento per i progettisti è un tema che ritorna in numerosi campi applicativi, ma a Klimahouse 2018 viene data particolare attenzione alle applicazioni in ambito dei tetti rovesci a verde pensile e i sistemi integrati per l’isolamento, la protezione e l’impermeabilizzazione di fondazioni e ambienti interrati con un unico pannello preassemblato (Styrofond).

Non ultima, la pubblicazione sul Sole24Ore riguardo la presenza di Styrodur a Klimahouse 2018, dove viene messa in luce la simbiosi di Styrodur alle componenti ambientali dei vari campi applicativi: tetti di verde pensile, acqua di falda, l’impiantistica dei riscaldamenti a pavimento, le condizioni di stress dei pavimenti industriali e degli hangar, condizioni supportate egregiamente dai prodotti Styrodur.

(Italiano) Styrodur a Klimahouse 2018 – riqualificazione energetica e sostenibilità al centro

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Styrodur è presente a Klimahouse 2018 nel Settore CD allo stand – C20/06. Vengono esposte tutte le novità di prodotto per i campi applicativi dell’isolamento perimetrale, di pavimenti, di isolamento interno, ecc. Ma in particolar modo Styrodur espone il nuovo prodotto Styrofond, il sistema integrato per l’isolamento degli ambienti interrati, e le soluzioni per i tetti piani rovesci e tetti verdi, dove lo strato isolante di Styrodur è in grado di proteggere durevolmente lo strato impermeabilizzante dagli influssi ambientali, in particolare dalle oscillazioni termiche e dalle sollecitazioni meccaniche.

Per conoscere tutte le novità 2018 con i nostri referenti, riserva il tuo appuntamento e salta la fila allo stand di Styrodur!
Clicca CONTATTACI e inserisci nell’oggetto della comunicazione ‘KLIMAHOUSE 2018’, specificando la provincia di provenienza.


 

Oppure consulta questa sezione per maggiori informazioni su tutti i campi di applicazione di Styrodur.

 

Perché venire al KLIMAHOUSE 2018

I principali indicatori economici del settore dell’edilizia indicano l’introduzione nella nuova fase di crescita e tecnici ed analisti concordano nell’affermare che nei prossimi anni il settore delle riqualificazioni coniugato ai criteri della sostenibilità sarà centrale. La presenza di Styrodur alla Fiera Klimahouse 2018 è una conferma di entrambe le linee su cui si snoda il nuovo assestamento del settore dell’edilizia.

Acquista il tuo biglietto Klimahouse 2018 online, costa meno e non passi dalle casse!

Klimahouse 2018 infatti è la giusta sede per proporre le soluzioni edilizie e tecnologiche in linea con le ultime novità normative come i Criteri Ambientali Minimi inseriti nel D.Lgs 50/2016.

Nel 2017 la fiera ha raccolto un indice di gradimento del 88,42% su 37.500 visitatori, che hanno potuto fruire delle innovazioni di 460 espositori, partecipando al Congresso CasaClima, ai forum tematici, ai tour guidati.

Consulta i numeri di Klimahouse 2017.

L’intero programma di Klimahouse 2018 presenta decine di eventi che si svolgeranno durante l’arco di tutta la fiera, dal 24 al 27 Gennaio 2018. Gli ambiti sono l’ecosostenibilità, le fasi di cantiere più innovative, la mobilità del futuro, gli STARTUP PITCH dedicati alla presentazione delle nuove leve del settore, il design ad alta efficienza energetica, l’impiantistica dedicata al risparmio energetico, le best practice nelle riqualificazioni energetiche di strutture e spazi pubblici.

 

IL PESO DELLA STRATEGIA EDILIZIA ED ENERGETICA CINESE

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Il paese che sfrutta di più il carbone punta sul fotovoltaico. La Cina è il paese più popoloso al mondo con quasi 1,4 miliardi di abitanti. Questo forte peso gli dà la capacità di influenzare il resto del mondo. Dal punto di vista ambientale, contaminando gli altri paesi con l’inquinamento, tecnologicamente, con i nuovi know how implementati.
In un primo momento, il rapido processo d’industrializzazione ha fatto sì che il paese subisse un’evoluzione non sostenibile. Ma la Cina sta cambiato approccio e strategia, e negli ultimi anni sta puntando su un’economia basata su un mix energetico concretamente più pulito.

Edilizia

Il processo di urbanizzazione in una quarantina di anni ha completamente stravolto il paese. Alla fine degli anni settanta solo il 20% della popolazione, circa 170 milioni di persone, viveva in città, nel 2016 questa quota è salita al 56% (770 milioni). La Cina si è trovata ad ospitare 600 milioni di persone in più all’interno delle sua città. Uno sforzo edilizio incredibile. Come mai prima nella storia del mondo sono state messe in piedi abitazioni, infrastrutture, servizi di ogni tipo, attività produttive, in un intervallo molto breve.
La Cina è piena di contraddizioni, è il paese che per scopi energetici sfrutta più di chiunque altro il carbone e che allo stesso tempo sta investendo di più sul fotovoltaico. E i suoi ritmi di crescita la porteranno presto ad avere il primato d’importazione del petrolio.
Purtroppo anche dal punto di vista edilizio la Cina mostra delle contraddizioni: sono state costruite vere e proprie città green, l’impianto solare più grande al mondo, e sono state, in breve tempo, innalzate metropoli tecnologicamente avanzate. Allo stesso tempo sono state fondate anche città fantasma in grado di ospitare più di 100.000 abitanti, oggi totalmente deserte.

Futuro

L’economia Cinese continuerà a crescere (in media del 4,5% annuo), il più alto tasso di miglioramento previsto in tutto il mondo nelle proiezioni fino al 2040. Anche dal punto di vista dei consumi la Cina è prevista in forte crescita. Il consumo pro-capite crescerà del 25% fino al 2040, superando quello dell’Unione Europea. Il governo di Pechino, su questo non ci sono dubbi, continuerà a influenzare in modo profondo e determinante l’evoluzione del mix delle risorse utilizzate nel nostro Pianeta per produrre energia.

(Italiano) I consumi energetici nel mondo

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Qual è la situazione dal punto di vista dei consumi energetici del pianeta terra?

La domanda non è fine a sè stessa: facciamo parte dell’unico sistema vitale che conosciamo attualmente, dove, per l’effetto farfalla le scelte di ognuno hanno ricadute sulle vite di tutti anche nel futuro.

Una recente pubblicazione da parte della IEA analizza tutti i consumi energetici mondiali, includendo anche le attuali decisioni politiche prese dai principali governi, che influenzeranno investimenti, consumi e l’andamento dell’inquinamento nel prossimo futuro.

L’analisi porta a termine una rigorosa modellazione di diversi scenari. Tali proiezioni saranno auspicabilmente adottate dalle parti interessate del settore pubblico e privato come un quadro per decisioni politiche, di pianificazione e d’investimento e per identificare percorsi per un futuro energetico sostenibile.

Per quanto riguarda il 2017 ci si aspetta di registrare dei cambiamenti su larga scala del sistema energetico globale. Il motivo principale è derivato da una profonda diminuzione dei costi delle tecnologie legate all’energia rinnovabile. Oltre a questo siamo orientati verso cambiamenti dell’uso stesso dell’energia, con una maggiore consapevolezza e meno sprechi, soprattutto da parte del primo mondo industrializzato. Cosa eclatante che siamo vivendo negli ultimi giorni è il cambiamento di rotta tra le due principali superpotenze: il consumo di carbone è diminuito in Cina, mentre sono aumentati i consumi di gas e la produzione di petrolio negli Stati Uniti d’America.

Crescendo la popolazione, è inevitabile anche una crescita del fabbisogno energetico. Infatti, nonostante si stimi un aumento globale dei consumi del 30% entro il 2040, il mix energetico consumato deriverà sempre più da fonti rinnovabili e in minore misura dal carbone. Mentre l’abbandono del petrolio sembra ancora lontano, viste le forti esigenze di continuità nel fabbisogno.

Focus sull’edilizia

È interessante notare come l’edilizia abbia un peso notevole nell’inquinamento. Gli edifici e le costruzioni incidono sull’inquinamento per il 39% delle emissioni di CO2.

Il settore edilizio mondiale, a differenza di quello italiano, cresce a ritmi elevati. È stato stimato che nel mondo nasce tuttora l’equivalente di una città grande quanto Parigi ogni cinque giorni. Di questo passo è impossibile raggiungere gli standard qualitativi di efficienza energetica che i capi di stato avevano stabilito a Parigi 2015, ammenoché nel prossimo decennio costruzioni a emissioni zero e a energia quasi zero non diventino la regolarità.

Condividiamo il link alla ricerca sui consumi globali della IEA.

L’isolamento termico: il modo migliore per combattere il freddo invernale

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Durante l’inverno le temperature e gli agenti atmosferici possono compromettere profondamente l’abitabilità nel caso la spesa energetica per il riscaldamento risulti troppo onerosa. Il sistema migliore per proteggersi da queste conseguenze è l’isolamento termico, chiamato anche coibentazione termica.

L’isolamento permette al calore prodotto di rimanere intrappolato all’interno delle pareti e non disperso verso l’esterno. Oltre alle buone tecniche di costruzione, volte ad aumentare l’insolazione e diminuire le dispersioni, l’uso di materiali tecnicamente avanzati e moderni permette di ottenere questi principali vantaggi:

  • una casa più calda a parità di energia impiegata;

  • un maggiore risparmio energetico.

Il risparmio energetico merita un’attenta valutazione, non solo per i benefici personali ma per le positività per la collettività, in quanto meno energia consumiamo, minori emissioni di gas climalteranti provochiamo.

Le condizioni climatiche perfette per il nostro organismo

Il nostro organismo percepisce benessere a una temperatura che oscilla tra i 19 e i 21 gradi centigradi, con un’umidità che ottimale che va dal 40% al 65%. Nonostante questo range di temperatura possa sembrare basso, fisiologicamente non abbiamo bisogno di percepire ulteriore calore esterno: mantenere una temperatura al di sopra di queste andrebbe ad influire solo sul bilancio familiare.

Ma a volte si sente freddo anche quando il termostato segnala una temperatura di 23-24 gradi. Il problema in questo caso dipende dal fatto che la temperatura in casa non è omogenea, in altre parole si creano delle zone di freddo vicino alle pareti esterne e i pavimenti sono sempre freddi al contatto.

È uno dei segnali tra i più evidenti che abitiamo in una casa con un’isolamento non ottimale. Un tecnico potrebbe verificarlo con pochi semplici passaggi, un’analisi delle bollette, il dimensionamento dell’impianto, lo stato di salute di infissi, coperto e materiali di costruzione, per capire se è il caso realizzare un intervento che vada a migliorare la coibentazione delle pareti esterne.

L’isolamento termico da fare

I vantaggi economici che derivano da un buon isolamento termico sono consistenti, e dipendono da molteplici fattori e in modo specifico dalla propria abitazione. Ma il risparmio che si ottiene è consistente e l’investimento si recupera in tempi brevi se confrontato alle spese energetiche pre-intervento. Guardare solo il fattore economico non basta in questo caso a giustificare l’investimento nell’isolamento termico della propria casa. Il principale vantaggio di una casa ben isolata è infatti il benessere di tutti, l’aria diventa più respirabile, più calda in inverno e fresca in estate, non si hanno problemi di muffa e di condensa, diminuiscono malattie stagionali e aumenta i comfort psicologico della propria abitazione come meta conclusiva e feriale, i rumori esterni sono inoltre attutiti.

L’isolamento con Styrodur, realizzato con polistirene espanso estruso XPS, risponde all’esigenza di ridurre le dispersioni termiche, ottenere un elevato comfort abitativo e proteggere le strutture da eventuali danni atmosferici. Scopri tutta la gamma dei prodotti Styrodur, l’isolante di colore verde.

(Italiano) Le città galleggianti, sogno divenuto realtà con l’innalzamento del mare

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L’obiettivo manifesto nell’ideare e investire importanti budget in una città galleggiante è duplice: resistere all’innalzamento delle acque, derivante dall’aumento medio delle temperature e il disgelo, e soprattutto: fare notizia.

IL LIVELLO DEL MARE CRESCE

Nelle recenti ricerche sull’incremento del livello medio globale delle acque sono state messe a confronto le serie di osservazioni satellitari della terra, e si è appurato che una ventina di anni fa il livello dei mari cresceva a un ritmo di 2,2 millimetri l’anno, mentre la crescita odierna è pari a 3,3 millimetri. La Groenlandia è l’hotspot maggiormente tenuto in osservazione: lo scioglimento dei suoi ghiacciai provocherebbe una catastrofe ambientale per il pianeta terra.

LE CITTÀ GALLEGGIANTI

Il primo esperimento di città galleggiante partirà entro il 2020, in Polinesia, nelle isole del Pacifico. Non solo sarà dotata di sistemi tecnologici all’avanguardia, ma punterà tutto sull’autonomia energetica e la sostenibilità. Ciò che potrebbe apparire utopistico, sarà probabilmente il primo tentativo di permanenza della razza umana su suolo galleggiante, che in un’ipotesi pessimistica e catastrofica, risponderebbe ad uno scenario che appare giorno dopo giorno sempre più verosimile. Proprio a questo stanno lavorando società e start up come il Seasteading Institute, un’organizzazione no profit fondata nel 2008 a San Francisco, che ha una concezione dello sviluppo urbanistico galleggiante nel rispetto dell’adattamento organico alle conseguenze climatiche, commista a visioni politiche a dir poco visionarie.

IL PROGETTO NEL DETTAGLIO

Con un investimento di circa 60 milioni di dollari, il progetto della città galleggiante prevede la creazione e la connessione di moduli, undici piattaforme di forma quadrata o pentagonale di modeste dimensioni, non superiori al terzo piano di elevazione, costruite in cemento armato e raccordate tra loro. Le città saranno, dal punti di vista energetico, autosufficienti, con impianti di energia solare ed eolica. Non potrà essere tralasciato il problema dell’acqua dolce: infatti, sono previsti molti impianti di desalinizzazione dell’acqua marina di ultima generazione.

CONCLUSIONI

Negli ultimi anni, varie soluzioni edilizie innovative stanno prendendo piede in forte simbiosi con le sfide apportate dai cambiamenti climatici. La produzione di materiali isolanti è necessariamente legata alle molteplici applicazioni, non ultime quelle più innovative e visionarie quali le città galleggianti. Duttilità, resistenza, efficienza, possiamo immaginare come i nostri prodotti possano aiutare gli architetti di queste fantasiose città nel risolvere i problemi concreti con cui si troveranno di fronte, umidità da risalita fra tutti. Parola di Styrodur!

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