L’isolamento termico delle pareti perimetrali

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L’isolamento termico delle pareti perimetrali può essere effettuato attraverso varie tecniche di costruzione. Le principali, quelle più comunemente usate sono l’isolamento esterno, interno e quello e nell’intercapedine.

L’ISOLAMENTO ESTERNO

Questa tecnica è utile per quegli edifici che d’inverno sono riscaldati di continuo durante il giorno, mentre di notte bloccano il riscaldamento. Questo fa si che si verifichi un accumulo di calore nelle pareti esterne, il quale viene rilasciato durante le ore notturne, quando gli impianti sono spenti.

L’isolamento esterno delle pareti perimetrali può essere fatto con il sistema a cappotto, oppure attraverso il metodo della facciata ventilata.

  • Facciata ventilata. Questa applicazione prevede di realizzare un’intercapedine, denominata ventilata, che viene posta tra l’isolante e la parete. Quest’ultima permette il passaggio dell’aria in modo da limitare al minino la formazione di condensa.
  • Cappotto. Questa tecnica prevede di applicare i pannelli isolanti su tutta la superficie esterna dell’edificio. Utile per il ripristino di fabbricati in decadimento, perfetta laddove si voglia assicurare un buon isolamento termico all’edificio. Questa metodologia isola in modo continuo e omogeneo, elimina drasticamente i ponti termici (punti che favoriscono la dispersione di calore).

L’SOLAMENTO INTERNO

In questo caso gli isolanti sono collocati nella parete interna, e successivamente rivestiti con del cartongesso. Questa tecnica d’isolamento delle pareti perimetrali è indicata per isolare le murature portanti sia in mattoni che in calcestruzzo. Molto utile negli ambienti che si utilizzano in modo saltuario, dove è da privilegiare un veloce riscaldamento. I vantaggi di questo tipo di applicazione sono la velocità di “messa in opera”: i lavori possono essere fatti in modo indipendente dalle condizioni meteorologiche, e non prevedono spese di ponteggi. Una tecnica che permette di abbattere i costi di montaggio e di materiale, e di abbattere la superficie del sistema isolante a vantaggio del mantenimento dello spazio abitabile.

L’SOLAMENTO INTERCAPEDINE

Questa tecnica d’isolamento prevede una camera d’aria che è posta tra due pareti, tra queste viene anche inserito il pannello isolante. Questa è una delle soluzioni più usate negli ultimi anni soprattutto nelle nuove costruzioni. Conosciuto col nome di “muro a cassetta” crea un volano termico nella parete interna, efficace per mettere a regime la temperatura degli ambienti nei casi in cui il riscaldamento è intermittente o attenuato. Abbatte in modo efficace il rumore alle differenti frequenze, merito della parete a due strati di chiusura con diversa massa.

CONCLUSIONI

Styrodur ha una vasta gamma di prodotti in grado di soddisfare ogni esigenza dal punto di vista dell’isolamento. Lo Styrodur® 3035 CNE è l’isolante termico di colore verde realizzato in polistirene espanso estruso XPS, prodotto in unico strato, con pelle superficiale liscia su entrambi i lati a incastro, perfetto per le pareti che necessitano di un isolamento a intercapedine.

Styrodur® 2800C è l’isolante termico di colore verde realizzato in polistirene espanso estruso XPS. È prodotto in unico strato, con pelle superficiale goffrata sui due lati e con bordi a spigolo vivo. Scopri tutte le applicazioni di Styrodur sul sito internet.

COME APPARIRANNO LE NOSTRE CITTÀ NEL 2050?

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Nuovi standard di costruzione, stampanti 3d per l’edilizia, campi fotovoltaici dalle forme originali, sono tutti elementi innovativi applicati che si impongono come soluzioni tecnologiche e d’ispirazione per il mondo di domani. Chi sviluppa soluzioni innovative deve sempre avere chiare le prospettive di sviluppo sociali ed abitative in ampi archi temporali, per questo le analisi predittive sul futuro, per quanto relative, ponendosi a metà tra risultato e fonte, possono dare interessanti spunti di riflessione.

NEL 2050 AVREMO CITTÀ PIÙ DENSE, PIÙ GRANDI E PIÙ VECCHIE.

In Italia così come in tutto il resto del mondo, la popolazione urbana aumenterà. Le città dovranno essere in grado di ospitare sempre più persone, che in media saranno più anziane e con esigenze diverse da quelle attuali. In un contesto simile cambierà la mobilità urbana: le città potranno ospitare sempre più quartieri pedonali comuni, come nei primi anni della metà del Novecento. Uno dei cambiamenti più verosimili sarà lo standard urbanistico dei centri urbani totalmente privi di automobili.

COME CAMBIERANNO GLI EDIFICI NEL 2050?

Un edificio ha una durata media di vita di trentanni. I nuovi edifici di oggi saranno elementi importanti del paesaggio delle città del futuro e per questo i design architettonici concepiti oggi coesisteranno nei prossimi anni con design ancora non inventati. Questo dialogo sta permeando da decenni il dibattito in ambito urbanistico ed architettonico, ma mai come oggi sta creando risultati strutturali dall’alta ibridazione funzionale, aperti a molteplici utilizzi e visioni, con una forte propensione alla condivisione sociale.

Quali cambiamenti possiamo aspettarci?

I nuovi edifici urbani manterranno comunque una forte tendenza verticale, si svilupperanno verso l’alto per ottimizzare gli spazi. Essere pensati per avere molteplici funzioni ne aumenterà la tecnologia, le infrastrutture, gli accessi e le dotazioni. Ad esempio si potrà passare da una sovrapposizione funzionale di uffici, centri residenziali, negozi e spazi educativi, fortemente comunicanti all’interno di una stessa struttura, con ampi spazi nodali di raccordo tra le varie funzioni, come sta già succedendo nelle città più popolate e innovative sia in occidente sia oriente.

LE INFRASTRUTTURE NEL 2050

Le nostre città avranno bisogno nei prossimi anni di un massiccio reinvestimento in acqua, fognature, sistemi di drenaggio, energia elettrica. Le abitazioni del futuro saranno sempre più in linea con le esigenze ambientali, con minori consumi garantiti anche dai sistemi di isolamento messi in atto da aziende come styrodur, che abbassano drasticamente consumi e costi di manutenzione straordinari dovuti ad agenti atmosferici e aumentano il confort abitativo. Migliaia di case genereranno la propria energia attraverso il sole, il vento o la geotermia. Decentralizzare piccole porzioni della rete elettrica sulle singole abitazioni presenta notevoli risparmi su costi e vantaggi ambientali rispetto alla costruzione di nuove centrali elettriche, per questo sarà una strategia sempre più ricercata anche in città, oltre che in piccoli centri off-grid. I continui miglioramenti nell’efficienza delle celle solari rendono quest’aspetto più attraente ogni giorno.

CONCLUSIONE: 2050

Non esiste una singola visione di ciò che le città saranno in futuro. Le stesse città nel 2017 sono uniche e diverse per visione di prospettive future. Ci si aspetta un livello di diversità sempre più alto tra città, combinato con una sovrapposizione di nuove tecnologie e l’esigenza di gestione della sovrappopolazione.

L’EDILIZIA SOSTENIBILE PARTENDO DA AREE DEGRADATE. L’ESEMPIO DI CHAMBA.

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L’edilizia e l’architettura hanno un forte impatto sulla qualità delle nostre vite. Questo principio è ancora più evidente quando si bonifica un’area che prima era dismessa e fatiscente e la si riprende per donargli splendore.

Prendiamo il caso di Chanba, nella provincia dello Shansi in Cina. Quest’ultima era un luogo degradato e sommerso dai rifiuti di generazioni, vittima della veloce e irrefrenabile avanzata economica cinese di cui l’occidente conosce solo l’eco. L’area si avvia oggi a un cambio radicale, e il governo cinese in questi casi è sempre ben disposto ad invitare molti giornalisti, soprattutto occidentali, per dare testimonianza di questa rinascita in chiave green, in accordo ai punti dello sviluppo sostenibile per il futuro adottati recentemente dal governo.

Come si sta progettando a Berlino, la riconversione di una determinata aria urbana dismessa con un’edilizia verde e pulita è possibile. A Chanba si è voluto creare una perfetta simbiosi tra uomo, area urbana, acqua e verde pubblico e privato. Dopo avere ripulito la zona da tutti i tipi di rifiuti che la occupavano, il progetto è partito mettendo come punto focale i due fiumi Chan e Ba che lambiscono l’area. Da qui successivamente si è sviluppata l’impostazione dell’area industriale.

L’edilizia sostenibile in aree degradate

Per migliorare il contesto ambientale dell’area, nel 2004, il Comitato municipale e l’amministrazione locale di Xi’an hanno preso misure per far evolvere le condizioni locali, istituendo il Comitato per la costruzione, la valorizzazione e la gestione complessiva di Chanba, appositamente rivolto alla gestione dei fiumi Chan e Ba. Si è riuscito a combinare l’ambiente ecologico con la costruzione di un’area industriale.

Attualmente, il distretto ecologico di ChanBa è il luogo vivibile e adatto per avviare un’impresa, grazie alle infrastrutture e gli spazi produttivi, ma non solo. è infatti diventata una regione alla moda, moderna, con zone verdi, che viene usata come modello di sviluppo per tutta la Cina.

L’Area ecologica di Chanba è un esempio per un futuro edilizio sostenibile, dove la parola chiave è stata ‘conversione’. Si è dato forma a un modello edilizio di sviluppo sostenibile, con una gestione di tutte le attività dell’edilizia urbana in chiave ambientale.

Un futuro sostenibile

Guardando dall’alto, dalla Pagoda di Chang’an, il parco dell’ Expo Internazionale d’Orticoltura di Xi’an, è possibile ammirare il paesaggio composto da filari di alberi colorati e specchi d’acqua. Dopo 13 anni l’area di Chanba, da zona seriamente danneggiata da un punto di vista ecologico, si è trasformata in quella che è oggi un’area ecologica modello, che si presenta come un magnifico paesaggio contraddistinto da una armonica simbiosi tra uomo, città, acqua e verde. Un esempio per la via cinese alla sostenibilità, che ci interessa ancora di più nel momento in cui con i recenti sviluppi internazionali, la Cina sembra forse l’unica superpotenza veramente interessata ad impegnarsi per la salute dei propri cittadini, e indirettamente del mondo. Per questo informarsi sulle questioni cinesi della sostenibilità sembra oggi sempre di più un dovere, invece di una curiosità. Approfondiremo per voi con questo spirito tali tematiche anche nei prossimi articoli.

COPERTURE PIANE ROVESCE

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La funzione essenziale per il tetto di un edificio è protegge dai cambiamenti di temperature, sia caldo che freddo, e da agenti atmosferici come pioggia, neve, grandine, umidità e vento. I tetti delle costruzioni moderne, non si fermano a questo, assolvendo un’ulteriore funzione: limitare la dispersione energetica, per garantire comfort climatico e benefici ambientali/economici grazie al risparmio energetico.

Per risolvere il problema dei tetti tradizionali in Italia si stanno diffondendo i tetti piani alla rovescia. Questa soluzione è particolarmente indicata per i climi caldi e temperati, perchè ha la capacità di ridurre l’intercettazione dei raggi solari.

In questo caso i tetti non sono completamente piatti, ma hanno una leggera pendenza per permettere all’acqua piovana di scorrere e di non stagnare. La pendenza non supera il 5%.

I TETTI PIANI ALLA ROVESCIA

Nel tetto alla rovescia si ribalta la posizione della membrana impermeabilizzante ponendola sotto l’isolante. Lo strato isolante di Styrodur® protegge durevolmente lo strato impermeabilizzante dagli influssi ambientali, in particolare dalle oscillazioni termiche e dalle sollecitazioni meccaniche. Per questo approccio si impiegano necessariamente isolanti termici con elevate caratteristiche fisiche, come il polistirene espanso estruso, materiale che rende possibile questo tipo di costruzione poiché non assorbe acqua. Si ricopre il manto impermeabile posato sul massetto con lastre isolanti Styrodur® posate a secco, e successivamente queste saranno zavorrate e protette.

I VANTAGGI DELLE COPERTURE PIANE ROVESCE

I benefici dell’isolamento termico delle coperture piane alla rovescia sono i seguenti:

  • Minore umidità nell’aria interna. Il comfort ambientale abitativo è direttamente collegato alla termicità igrometrica dell’involucro esterno dell’edificio.
  • Minore formazione di condensa. La soluzione del tetto alla rovescia evita che il vapore possa rimanere intrappolato all’interno del tetto, precisamente tra la barriera di vapore e il manto impermeabile.
  • Protegge lo strato impermeabile. Essendo posto sopra alla membrana impermeabile, lo strato di isolante termico ne assicura la massima protezione, mantenendola a temperatura costante e protetta da aggressioni meccaniche.
  • Facile manutenzione. In caso d’infiltrazione d’acqua dovuta a difetti di posa o danneggiamenti, questa andrà ad incidere su una piccola superficie della copertura, a differenza dei sistemi tradizionali. Diventa più facile individuarla e ripristinare la situazione di partenza.

Il Bonus verde: la grande novità della Legge di Bilancio 2018

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In via di approvazione, la legge di bilancio 2018 sembra ormai ben definita nelle sua struttura principale: confermate le due principali detrazioni: l’ecobonus e le agevolazioni sulle ristrutturazioni. Con una grande novità si pone invece il bonus verde. I dettagli di seguito.

Le conferme

La prossima legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri prevede una conferma per l’ecobonus. Si prevede una detrazione Irpef e Ires del 65% per gli interventi che abbassano i consumi energetici. Fissata a 100.000 euro la detrazione massima che si può ottenere per unità immobiliare.

Per quanto riguarda le ristrutturazioni è prevista una detrazione Irpef del 50% per lavori che prevedono in restauro o almeno una manutenzione di tipo straordinaria. È stata fissata a quota 48.000 euro la detrazione massima per unità immobiliare.

Un’ulteriore conferma è il Sisma bonus, mentre ancora si discute del fascicolo del fabbricato, la detrazione Irpef e Ires in questo caso è prevista al del 70%, con un rischio sismico di una classe inferiore dell’80%, per successive riduzioni il tetto massimo è di 96.000 euro. Sarà previsto anche per le case popolari.

La novità: il Bonus verde

Si inserisce nel quadro normativo come agevolazione fiscale. Il bonus verde prevedere una detrazione del 36% per i lavori sui terrazzi e giardini, anche quelli condominiali. La ratio legis è il contrasto all’inquinamento.

Oltre a questo si vuole dare una spinta al settore florovivaistico, che è strategico per l’economia nazionale in quanto riesce a sviluppare importi ingenti di export.

Nel dettaglio le detrazioni comprendono gli impianti di irrigazione e il recupero di aree verdi di giardini di interesse storico.

Aumentare le aree destinate al verde è la strada che il mondo intero intraprende per contrastare l’eccesso di inquinamento, perché le piante in modo naturale assorbono e diminuiscono le polveri dannose al nostro organismo restituendo aria pulita. Ed in più, le aree di verde contrastano il processo di cementificazione, contribuendo al contenimento delle alte temperature interne ed esterne agli edifici, con grandi benefici di risparmio energetico nel periodo estivo.

Isolare il pavimento: cinque cose da sapere prima di cambiare il pavimento di casa.

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Cambiare il pavimento non è mai un gioco da ragazzi. Questo restyling è faticoso, e soprattutto, quasi sempre è dispendioso. Prima di fare questa scelta è necessario sapere almeno le 5 cose chiave.

Le cinque cose da sapere per cambiare il pavimento di casa.

1. Scegliere il tipo di pavimento.

Quando si decide di cambiare pavimento bisogna capire quale tipo si vuole installare. Innanzitutto la scelta deve essere sul tipo di materiale da utilizzare. È possibile scegliere il parquet oppure un marmo o anche semplicemente una mattonella di un materiale moderno, nel classico cotto o realizzata in maniera innovativa. Quando si parla di parquet si può scegliere tra quello classico, quello trattato oppure quello più facile da posare perché precostituito. Il costo può variare dai 22 ai 50 euro circa. Un pavimento in marmo invece può costare dai 70 ai 75 euro al metro quadro e anche qui bisognerà scegliere la tipologia di marmo ed il colore preferito. Si tratta di due tipologie di pavimenti davvero particolari e duraturi. Il discorso è molto complesso, per approfondire leggi l’articolo sul sito i-casa.it la differenza fra un parquet laminato o un parquet massello.

2. Valutare con un esperto prima di iniziare.

Se avete deciso di rifare i pavimenti, bisogna necessariamente verificare qual è la situazione di partenza. È necessario chiedere ad esperti del settore di valutare in che modo dovrà essere installato il pavimento e poi successivamente farsi fare un preventivo perché il lavoro potrebbe risultare più dispendioso di quello che si potrebbe immaginare.

3. Prendere qualche piastrelle in più.

Se volete scegliere le piastrelle, allora sarà necessario comprarne qualcuna in più altrimenti si correrà il rischio, in caso di rottura o di problemi, di non riuscire ad averne una uguale e quindi sarete costretti a cambiare disegno.

4. Attenzione ai costi

Anche i pavimenti simili possono avere costi molto diversi. Questo dipende un po’ dal mercato di riferimento e per questo sarà bene informarsi anche sulle città vicine prima di procedere all’acquisto. Fate sempre dei preventivi in più e non ve ne pentirete.

5. Perché non un pavimento isolante?

Se proprio avete deciso di cambiare il pavimento e quindi affrontare questa spesa, allora il consiglio è quello di affrontare questo cambiamento magari prevedendo anche di rifare tutto l’impianto adattandolo alle proprie necessità. Che ne dite di provvedere finalmente all’installazione di un pavimento isolante? I pannelli isolanti di Styrodur sono facili da installare e rispondono all’esigenza di ridurre le dispersioni termiche e ottenere un elevato comfort abitativo e proteggere le strutture da eventuali danni.

CONCLUSIONE

Sostituire il pavimento ha molti vantaggi. Rinnova l’aspetto di una casa, se isolante può abbassare la bolletta energetica e questo perché il calore, così come anche il fresco saranno mantenuti all’interno più facilmente grazie ai materiali particolari in cui questi pavimenti sono realizzati.

La così detta coibentazione vi farà eliminare una serie di problemi come la condensa, l’umidità e anche tutti quei fattori che rendono meno vivibile la vostra casa. I costi saranno abbattuti, il pavimento diventerà più resistente ed in più ne avete dei vantaggi anche da un punto di vista della salute con aria molto più respirabile.

Cosa stai aspettando? In termini economici, la differenza starà nei materiali scelti, ma alla fine non ci saranno delle differenze abissali.

 

LA GUIDA DI STYRODUR PER SCEGLIERE L’ISOLANTE GIUSTO PER LA TUA CASA

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Gli isolanti per le abitazioni hanno subito nel corso del tempo notevoli miglioramenti tecnologici. Sul mercato ve ne sono disponibili vari tipi, molto diversi tra loro, il che rende molto difficile orientarsi sulla scelta. Uno degli errori più comuni è quello di usare lo stesso isolante per tutta la casa, senza distinguere quello giusto per ogni tipo di applicazione.

LE CARATTERISTICHE DEGLI ISOLANTI

Un progettista deve confrontare le tipicità degli isolanti per farne un uso appropriato e raggiungere gli obiettivi di comfort, dell’ambiente interno, sempre con un criterio di ottimizzazione della spesa. Di seguito alcune caratteristiche da valutare.

La conducibilità termica che è contraddistinta con il simbolo λ (lambda) indica l’inclinazione di un materiale a condurre il calore. Viene da sé che il potere isolante è tanto migliore quanto più basso è il valore di λ.

Le prestazioni meccaniche dell’isolante (R=s/λ) indicano la sua resistenza alla compressione. L’isolante, se sottoposto a uno stress si peso eccessivo, può schiacciarsi e deformandosi perde il potere isolante. I rischi correlati sono infiltrazioni in parti strutturali della casa, che nel lungo periodo causano danni importanti. Questo è un fattore che diventa essenziale se si sta scegliendo l’isolante per un tetto piano rovescio.

La Reazione al fuoco indica il comportamento dell’isolante quando è esposto direttamente a una fiamma d’innesco. La prestazione dell’isolante nei confronti del fuoco è definita dal sistema delle Euroclassi (norma UNI EN 13501-01), che va da A (incombustibile) a E per i materiali infiammabili. La lettera D indica invece un comportamento al fuoco che non è stato determinato.
Le prescrizioni legislative prevedono i livelli prestazionali (Euroclasse) in funzione di dove l’isolante sarà collocato nell’edificio e del pericolo potenziale intrinseco che un materiale comporta.

GLI ISOLANTI SINTETICI (POLISTIRENE ESPANSO ESTRUSO)

Gli isolanti sintetici sono dei materiali che derivano dal processo di lavorazione del petrolio. Tra questi materiali troviamo polistirene espanso estruso XPS.
La posa in opera di questo materiale è semplice e senza troppe complicazioni. La vita utile del materiale varia dai 30 ai 50 anni, con una leggera diminuzione delle prestazioni. Il deterioramento da agenti esterni o ambientali ne limita la vita, ma per ovviare al problema basta un’adeguata protezione.
Vantaggi isolanti sintetici:

  • basso costo;
  • ottimo isolamento termico;
  • facilità di posa in opera;
  • resistenti all’acqua e umidità.

Styrodur (l’isolante di colore verde) da oltre 50 anni nel mercato dell‘XPS, si distingue per l‘elevata qualità, le sue numerose possibilità di applicazione e la sua robustezza. Styrodur garantisce tutte le omologazioni nei tuoi lavori di edilizia. Scopri di più sul sito www.styrodur-italia.it 

DALL’ITALIA UN NUOVO STANDARD DI COSTRUZIONE, INNOVATIVO ED ECOLOGICO

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Il concetto tradizionale di costruire gli edifici sta per essere messo in discussione da un inedito modo di costruire che vuole rivoluzionare il mondo dell’edilizia. In un recente articolo abbiamo scritto di un hotel costruito attraverso l’ausilio di una stampante 3D, oggi tratteremo del LeapHome, la costruzione di case attraverso dei moduli prefabbricati.

Una casa costruita come un’auto

Le auto sono costruite attraverso un processo industriale di varie componenti standardizzare prodotte in milioni di pezzi tutte uguali e poi assemblate in modo da abbattere i costi e tenere alta la qualità seppur potendo eseguire delle personalizzazioni. La volontà di Stefano Testa e Luca Gentilcore, i fondatori di LEAPfactory, è di costruire un’abitazione che sfrutta le tecniche di prefabbricazione industriale, attraverso diverse componenti, da assemblare poi con un sistema di montaggio a secco.
L’idea nasce dalle montagne e sarà vicina all’ambiente.
LeapHome inizia la sua storia nelle costruzioni ad alta quota. Hanno lavorato in luoghi estremi, dove si è sviluppato il concetto “edilizio modulare”. La Sfida ora sta nel trasferire quest’applicazione in zone residenziali.
Il progetto ha una grande sostenibilità ambientale, con:

  • l’uso di materiali ecologici (principalmente il legno);
  • una climatizzazione ad aria con recupero di calore ad alta efficienza;
  • elevate prestazioni d’isolamento termico e acustico ottenute con l’impiego di materiali compositi e d’isolanti (dove styrodur eccelle);
  • una predisposizione per gli impianti di energia solare.

La vigorosa efficienza energetica rende LeapHome adatta anche per configurazioni funzionanti in piena autonomia energetica.

Un modello che è già realtà

Una struttura abitativa LeapHome è già stata implementata. Si tratta di un’abilitazione di 130mq su due livelli costruita a Lissone un comune italiano nella provincia di Monza-Brianza in Lombardia. Il modulo abitativo si snoda attraverso un nucleo centrale di servizi ed impianti. Alle pareti, tutti gli arredi in legno e derivati, sono fissi e integrati nella struttura, così come tutti gli impianti e i cablaggi sono già predisposti. Tutti i componenti impiantistici sono accessibili per una manutenzione senza alcun intervento distruttivo. I moduli abitativi prefabbricati potranno abbattere i costi dell’abitazione a vantaggio della qualità dei materiali e alla possibilità di attenere livelli di efficienza energetica superiori alle abitazioni di ultima generazione.

IN COSTRUZIONE IN EUROPA IL PRIMO EDIFICIO CON UNA STAMPANTE 3D

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Un’innovazione tecnologica che ha dell’incredibile, la stampante 3D. Ne avrete sicuramente sentito parlare, quello che probabilmente non sapete è che questa innovazione sta contaminando anche l’edilizia. Per ora sono state costruite delle abitazioni con l’ausilio di stampati 3D in Cina e Dubai. Mentre nel vecchio continente, le rigorose norme di costruzione hanno impedito, fino ad oggi, che si costruisse con queste modalità innovative.

Il primo edificio stampato in Europa sarà un piccolo ufficio/hotel.

La società, 3D Printhuset, ha messo in campo una stampante in calcestruzzo 3D, con la volontà di essere il primo costruttore europeo di case in 3D. Dopo un lungo periodo di ricerca è nata la prima stampante in 3D in grado di soddisfare gli standard di costruzione Danesi. La stampante prende il nome di Building On Demand, o BOD. Il primo edificio a essere letteralmente stampato sarà un piccolo ufficio/hotel.

L’obiettivo del progetto è dimostrare che la stampa 3D è un metodo di costruzione valida. Le fondamenta sono già state posate e una stampante 3D sta in questo momento stampando la parte superiore della fondazione e delle pareti. La stampante è una 3D in stile Gantry con dimensioni di 8 x 8 x 6 metri e una velocità di stampa di 2,5 metri al minuto.

La costruzione in 3D è ecologica

Il BOD è un progetto dall’architetto Ana Goidea, che ha concepito l’edificio con pareti curve e un effetto ondulato per mostrare al meglio le capacità di progettazione organica che consente la stampa 3D.

L’edificio in linea con i valori della città in cui è in costruzione sarà ecologico. Copenhagen è una città incentrata sul verde con l’obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2025 e il BOD stesso non solo genererà meno rifiuti di una costruzione tradizionale, ma è realizzato con un assortimento di materiali riciclati. L’isolamento a parete è interamente realizzato con materiali recuperati e il calcestruzzo stesso deriva da piastrelle riconvertite e sabbia. La miscela di calcestruzzo è stata sviluppata con l’aiuto di Force Institute.

La stampante 3D sarà una moda oppure una realtà? Il tempo sarà il giudice supremo.

BERLINO HA UNA STRATEGIA EDILIZIA INNOVATIVA PER IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

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Il cambiamento climatico preoccupa anche Berlino che sta pensando a un nuovo modello urbano. Nella Germania settentrionale è previsto un forte aumento delle piogge e delle temperature. Il nuovo modello urbanistico prevede di sfruttare a suo vantaggio questa situazione, trasformando la città in una spugna urbana (Sponge City). L’obiettivo è di aumentare le zone di verde che possono assorbire meglio l’acqua, trasformando i tetti delle case in zone verdi. Per risolvere i problemi di drenaggio sarà ridisegnata tutta l’infrastruttura di Berlino.

Nel dettaglio il progetto prevede:
• di aumentare gli alberi e le tende da sole per fornire ombra alla popolazione;
• inserire tetti viventi coperti di muschio ed erbe;
• colorare gli edifici di colore chiaro che riflettono piuttosto che assorbire il calore.

Oltre a questo sono previste anche soluzioni più innovative, come speciali superfici stradali resistenti al calore per impedire la liquefazione dell’asfalto nelle giornate molto calde; e suoli permeabili con la funzione di assorbire e immagazzinare acqua durante le piogge pesanti.

IL CEMENTO SARÀ EVITATO DOVE POSSIBILE

La svolta decisiva che ha portato a questo nuovo modello urbano è stata la consapevolezza che il cemento sigilla il terreno impedendo alle acque piovane di defluire verso il basso com’è naturale che sia. Le forti piogge torrenziali versano sulle città grossi quantitativi di acqua in un intervallo brevissimo che non riuscendo a incanalarsi nei sistemi idrici ideati in passato fuoriescono creando grossi danni. Così si deciso di trarre ispirazione dalla natura, rendere la città il più possibile vicino all’ambiente. Dove questo è possibile, d’ora in poi si eviterà di sigillare la superficie del suolo con calcestruzzo o asfalto, predisponendo maggiori superfici permeabili all’acqua.

L’ACQUA DELLE PIOGGE DIVENTA UNA RISORSA

Una volta che l’acqua piovana è assorbita dal suolo all’interno del paesaggio urbano, piuttosto che finire nei fiumi e nei laghi di Berlino, può rappresentare una risorsa per ulteriori scopi. L’acqua evaporando gradualmente rilascia umidità nell’aria raffreddando la città, diminuendo di molto le temperature rispetto al cemento che assorbe e rilascia il calore. Ci saranno più fontane pubbliche di acqua potabile per la gioia dei cittadini che potranno idratarsi in modo gratuito durante le ondate di calore.

Un nuovo modello urbano è possibile, la strada non è andare avanti come abbiamo sempre pensato, ma avvicinarci all’ambiente.

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Styrodur® è un marchio registrato da BASF SE
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